Alfonso e Carminantonio Avossa, industrianti e mercanti nella Salerno settecentesca
Gli Avossa costituiscono elementi ragguardevoli nel segmento mercantile «forte» di Salerno, con un capacità reddituale alta: quello impegnato nell’allevamento e nel commercio bufalino, del fitto delle terre, del grano (coltura e commercio). Essi realizzano in modo compiuto il collegamento tra area urbana e campagne (latifondistiche), tra il mercato cittadino come fase di distribuzione e la struttura rurale produttiva, che ha una sua specificità demografica ed insediativa. Più di uno di loro esercita la Custodia del grano, non disgiuntamente da altre attività nei gangli periferici dello Stato. E’ un quotidiano impegno elevato, spesso frenetico, non solo in tèrmini di di anticipazioni ed esborsi monetari, ma anche personale e fisico,
Impegno esistenziale, e non solo finanziario, da parte dei mercanti e dei loro bracciali, dei campesi, dei contadini, dei foresi, dei faticatori di vanga, dei pastori, dei gualani, consumato, per anni ed anni, nell’afrore molle, grasso e sfatto delle animalesse, dai nomi ora lievi, ora allusivi, ora leggiadri, ovvero vezzeggiativi, ora umani, ora rustici, talora vanitosetti, talora elogiativi, talaltra geografici, raramente incomprensibili, qualche volta addirittura culinari, o aggressivi.
Alfonso e Carminantonio Avossa, industrianti e mercanti nella Salerno settecentesca